Educare è un’altra cosa (12 maggio)

Un seminario sul senso dell’educare e sulle domande troppo spesso lasciate in sospeso, sottotraccia, per esplodere nei momenti di emergenza.

Guardando nuovamente al mito di don Milani, troviamo domande, risposte ed azioni di cui avvertiamo con urgenza la necessità per re-inventare la scuola

Martedì 12 maggio 2015 ore 17.00

Bergamo – sala conferenze Fondazione Serughetti La Porta,viale papa Giovanni XXIII, 30

Educare è un’altra cosa

Ispirarsi a Lorenzo Milani e re-inventare la scuola

un dialogo a partire dal “mito educativo” di Barbiana

con Piergiorgio Reggio e José Luis Corzo

Presiede:  Fulvio Manara

sarà presente Adele Corradi che ha vissuto a Barbiana negli ultimi quattro anni di vita di don Milani; era insegnante in una scuola media statale e aver potuto frequentare la scuola di Barbiana è stato, secondo lei, uno straordinario privilegio. Ha seguito i ragazzi e l’intero lavoro di redazione collettiva della Lettera a una professoressa. Feltrinelli ha pubblicato Non so se don Lorenzo (2012).

 Ingresso libero

 

L’istruzione che don Milani reclama (così come Paulo Freire) non consiste nel leggere cose – più o meno astratte e neutre – scritte nei libri, ma nel leggere le cose del mondo e dar loro un nome. «Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande I Care». Questo è il primo passo didattico, di natura intellettuale e affettiva, che stimola allo stesso modo alunni e maestri, però è anche il primo passo della crescita umana integrale che chiamiamo educazione e alla quale don Milani si riferiva con quattro verbi intransitivi: «Non vivo che per farli crescere, per farli aprire, per farli sbocciare, per farli fruttare». Si tratta dell’educere esistenziale, nel quale tutta la personalità, intellettuale e morale, cresce nelle sue relazioni a seconda del senso che scopre nella vita. Maestri e alunni crescono allo stesso modo: affrontando le sfide della vita collettiva. Per questa ragione Freire ha affermato: «Nessuno educa nessuno. Nessuno educa se stesso. Gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo».

Piergiorgio Reggio è pedagogista e formatore, vicepresidente dell’Istituto Paulo Freire. Docente a contratto di Pedagogia per l’innovazione educativa e coordinatore didattico del Master in “Formazione Interculturale” presso la Facoltà di Scienze della Formazione – Università Cattolica del S. Cuore. Presidente della Fondazione Franco Demarchi di Trento. È stato tra i fondatori dell’Istituto Italiano di Valutazione, che ha diretto dal 2008 AL 2014. Socio A.I.V. (Associazione Italiana Valutazione) dal 1998. È autore del libro: Lo schiaffo di don Milani, Il mito educativo di Barbiana, Il Margine, Trento, 2014.

José Luis Corzo, studioso spagnolo fra i più apprezzati del “priore di Barbiana”, ha fondato nel 1971 la Casa-scuola “Santiago 1″ a Salamanca ispirandosi all’opera di don Milani, ha insegnato presso l’Istituto superiore di Teologia pastorale dell’Università Pontificia di Salamanca, sede di Madrid e dirige la rivista Educar(Nos) del Gruppo “Milani” (www.amigosmilani.es). È autore dei libri: Lorenzo Milani, analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte, 2008; Don Milani. La parola agli ultimi, La scuola, Brescia, 2012,

Fulvio Cesare Manara è Ricercatore presso l’Università di Bergamo, dove si occupa di educazione al pensare e comunità di ricerca filosofica, di educazione alla nonviolenza ed alla trasformazione nonviolenta dei conflitti. È infatti referente (e fondatore) entro l’Ateneo bergamasco di due “Comunità di Ricerca”: una, la CdR³, dedicata alle pratiche della stessa comunità di ricerca filosofica (con i bambini e con tutti), e l’altra, ispirata all’opera di Raimon Panikkar, dedicata a “Culture religioni diritti nonviolenza”.

 

Per informazioni: bibliodelvolontario@csvbg.org

a me
Centro Servizi Bottega del Volontariato della provincia di Bergamo
VOLONTARIATO
L’esperienza educativa “inventata” da Lorenzo Milani a Calenzano e a Barbiana ci trasmette un’eredità che contiene alcuni temi generatori dell’educazione in quanto tale. Si tratta di elementi sorgivi, profondi significati dell’educare, con i giovani e con gli adulti, con le persone di ogni età. Essa ci interroga, anche se spesso non vogliamo cogliere le domande che da essa giungono a noi, attuali e forti come allora. A queste domande occorre tornare, per attingere e inventare sempre da capo un senso dell’educare, del quale peraltro sembra sentiamo di avere più che mai bisogno oggi.

 

Martedì 12 maggio 2015 ore 17.00

Bergamo – sala conferenze Fondazione Serughetti La Porta,viale papa Giovanni XXIII, 30

Educare è un’altra cosa

Ispirarsi a Lorenzo Milani e re-inventare la scuola

un dialogo a partire dal “mito educativo” di Barbiana

con Piergiorgio Reggio e José Luis Corzo

Presiede:  Fulvio Manara

sarà presente Adele Corradi che ha vissuto a Barbiana negli ultimi quattro anni di vita di don Milani; era insegnante in una scuola media statale e aver potuto frequentare la scuola di Barbiana è stato, secondo lei, uno straordinario privilegio. Ha seguito i ragazzi e l’intero lavoro di redazione collettiva della Lettera a una professoressa. Feltrinelli ha pubblicato Non so se don Lorenzo (2012).

 Ingresso libero

 

L’istruzione che don Milani reclama (così come Paulo Freire) non consiste nel leggere cose – più o meno astratte e neutre – scritte nei libri, ma nel leggere le cose del mondo e dar loro un nome. «Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande I Care». Questo è il primo passo didattico, di natura intellettuale e affettiva, che stimola allo stesso modo alunni e maestri, però è anche il primo passo della crescita umana integrale che chiamiamo educazione e alla quale don Milani si riferiva con quattro verbi intransitivi: «Non vivo che per farli crescere, per farli aprire, per farli sbocciare, per farli fruttare». Si tratta dell’educere esistenziale, nel quale tutta la personalità, intellettuale e morale, cresce nelle sue relazioni a seconda del senso che scopre nella vita. Maestri e alunni crescono allo stesso modo: affrontando le sfide della vita collettiva. Per questa ragione Freire ha affermato: «Nessuno educa nessuno. Nessuno educa se stesso. Gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo».

Piergiorgio Reggio è pedagogista e formatore, vicepresidente dell’Istituto Paulo Freire. Docente a contratto di Pedagogia per l’innovazione educativa e coordinatore didattico del Master in “Formazione Interculturale” presso la Facoltà di Scienze della Formazione – Università Cattolica del S. Cuore. Presidente della Fondazione Franco Demarchi di Trento. È stato tra i fondatori dell’Istituto Italiano di Valutazione, che ha diretto dal 2008 AL 2014. Socio A.I.V. (Associazione Italiana Valutazione) dal 1998. È autore del libro: Lo schiaffo di don Milani, Il mito educativo di Barbiana, Il Margine, Trento, 2014.

José Luis Corzo, studioso spagnolo fra i più apprezzati del “priore di Barbiana”, ha fondato nel 1971 la Casa-scuola “Santiago 1″ a Salamanca ispirandosi all’opera di don Milani, ha insegnato presso l’Istituto superiore di Teologia pastorale dell’Università Pontificia di Salamanca, sede di Madrid e dirige la rivista Educar(Nos) del Gruppo “Milani” (www.amigosmilani.es). È autore dei libri: Lorenzo Milani, analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte, 2008; Don Milani. La parola agli ultimi, La scuola, Brescia, 2012,

Fulvio Cesare Manara è Ricercatore presso l’Università di Bergamo, dove si occupa di educazione al pensare e comunità di ricerca filosofica, di educazione alla nonviolenza ed alla trasformazione nonviolenta dei conflitti. È infatti referente (e fondatore) entro l’Ateneo bergamasco di due “Comunità di Ricerca”: una, la CdR³, dedicata alle pratiche della stessa comunità di ricerca filosofica (con i bambini e con tutti), e l’altra, ispirata all’opera di Raimon Panikkar, dedicata a “Culture religioni diritti nonviolenza”.

 

Per informazioni: bibliodelvolontario@csvbg.org

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