Convenzioni con librerie: pareri discordanti

Il Sindacato dei librai torna ad occuparsi dei libri di testo, mettendo in luce alcune illegalità presenti nelle scuole per garantire alle famiglie costi più bassi.

http://www.confesercenti.bergamo.it/news/libri-di-testo-stop-al-far-west/1/

Sono illegali:

  • Raccolte di denaro direttamente da parte degli insegnanti
  • Indicazione da parte della scuola di dove recarsi per l’acquisto, che deve sempre essere libero
  • Svolgimento dell’attività per l’acquisto dei libri da parte di comitati (non possono raccogliere denaro, non avendo codice fiscale)
  • Svolgimento dell’attività per l’acquisto dei libri da parte di associazioni se incamerano un guadagno sia pure per sovvenzionare la propria azione (diventa iniziativa commerciale: svolgo un servizio per guadagnare, diverso da una raccolta fondi o da attività per la sponsorizzazione)

Vengono indicati dal sindacato come illegali anche:

  • Uso di locali scolastici per fini commerciali (= per svolgere attività commerciali)
  • Mercatini all’interno degli istituti scolastici.

Su questo possono esserci interpretazioni differenti perché la scuola è luogo dell’autonomia, del diritto allo studio e dell’alleanza con le famiglie. Contribuire ad abbassarne il costo senza spese aggiuntive per lo stato e la scuola stessa, favorendo l’attività in convenzione da parte di associazioni genitori è una scelta che il Consiglio di Istituto può deliberare nella propria autonomia.

Ecco ad esempio il parere legale dell’associazione dei librai italiani (ALI):

“…. A parere della scrivete Direzione – come già espresso anche in passate occasioni – il comitato dei Genitori, nonché i rappresentanti di classe, non rientrano nell’ambito delle categorie di soggetti elencate dalla norma sopra menzionata.

Inoltre, eventuali accordi di collaborazione, tra i Comitati dei genitori e talune cartolerie, sono pienamente legittimi anche sulla base del fatto che si tratta – per quanto a noi sottoposto sino ad oggi – di collaborazioni non vincolanti per i genitori degli allievi; ogni singolo genitore, infatti (nel quadro generale da noi vagliato) gode della più assoluta libertà di potersi rivolgere a qualunque altra libreria.

Altresì, per completezza, si segnala che, se anche venissero riconosciuti dei buoni sconto da parte di talune librerie, l’art. 10 del d.lgsl. 197/1994 attribuisce al Consiglio di Circolo la funzione di determinare forme di autofinanziamento e, nei limiti della disponibilità di bilancio, di effettuare l’acquisto di materiale didattico e di consumo corrente ai fini delle esercitazioni scolastiche.

Pertanto, si ritiene legittimo che i Comitati dei genitori gestiscano un’attività di raccolta fondi, di scelta di determinate librerie, etc., come sopra vagliata.”

La Redazione

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2 risposte a Convenzioni con librerie: pareri discordanti

  1. Marco Benzoni scrive:

    Grazie innanzitutto al CoorCoGe per le precisazioni su un argomento che sta molto a cuore ai genitori. Vorrei solo aggiungere che oltre alla possibilità per i Comitati Genitori di poter stipulare convenzioni con le librerie in una sorta di “gruppo d’acquisto”, gli stessi possono adoperarsi nel favorire l’incontro dei genitori rappresentati, per lo scambio in assoluta autogestione e legalità dei propri libri usati. Si tratta in questo caso infatti di un puro scambio tra privati, non soggetto ad IVA nel rispetto dell’art. 1 DPR 633/72 che afferma: “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate.” E’ ovvio che il Comitato Genitori in questo caso non può e non deve avere parte attiva da intermediario, ma solo organizzativa. Ha diritto cioé di stabilire in linea di massima luogo e data in cui avrà luogo lo scambio di libri tra i genitori e seguire eventualmente il corretto svolgimento di tutte operazioni. In questo caso si opera nella piena legalità senza che qualcuno possa sollevare problemi di legittimità. Da condannare invece l’intervento dei docenti in operazioni di acquisto di libri all’interno dell’Istituto che potrebbero incorrere nel reato di peculato.
    Dispiace a tutti se molte librerie hanno dovuto chiudere i battenti in questi ultimi anni ma credo che non sia Colpa dei Comitati Genitori se questo è accaduto. Credo invece che sia la conseguenza di una rivoluzione economica su larga scala che sta interessando anche altri settori economici. Chi la spunterà sarà ancora una volta chi avrà la capacità di adattarsi ai repentini cambiamenti di questa nostra società.
    Un saluto a tutti.
    Marco Benzoni-ISIS A.Fantoni di Clusone

    • Redazione Coor.Co.Ge. scrive:

      Grazie a te Marco, sempre attento.
      Concordo con le tue precisazioni, che indicano altre modalità con cui i genitori possono concorrere ad abbassare i costi dei libri di testo.
      La lettera del Sindacato SIL pone l’accento sull’utilizzo di spazi pubblici per scopi commerciali senza le necessarie autorizzazioni.
      Ritengo che la scuola sia uno spazio pubblico molto particolare, dotato di autonomia e che il Consiglio di Istituto possa autorizzare l’utilizzo di spazi interni se richiesto e in coerenza con le finalità educative e lo spirito di collaborazione fra scuola e famiglie.
      Tuttavia alcuno dirigenti sono rimasti spiazzati (Nembro, Mamoli, voi,…)e non hanno autorizzato il servizio nemmeno da parte dell’associazione genitori.
      Conforta che un’altra associazione di librai abbia dato parere di legittimità legale dell’operazione, ma vediamo di approfondire perchè si sappia cosa è certamente lecito, cosa certamente illegale e cosa invece….interpretabile.
      Ci aggiorniamo
      Buona estate (?)
      Marilisa

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